martedì 27 gennaio 2015

Gnocchi di patate infornati con ragù alla bolognese
















































Bando alle ciance. Gli gnocchi non hanno bisogno di presentazioni. Alzi la mano chi non li ama. Solo un ringraziamento doveroso a chi mi ha dato l'idea: il ristorante "Tullio" di Roma, storico locale ormai sulla cresta dell'onda dal 1952 con i suoi mitici cuochi, da cui ho imparato molto.
Per praparare gli gnocchi non serve nessuna abilità particolare. Basta avere un passapatate. e una buona farina, possibilmente non troppo raffinata e biologica.

Ingredienti per 6 persone
Ti serviranno uno schiacciapatate e una pirofila da forno.

1 kg di patate a pasta bianca lessate e sbucciate, 300 g di farina '0', sale fino: sbuccia e passa le patate quando sono calde. Lascia raffreddare il purè ottenuto. Uniscilo alla farina e aggiungi un po' di sale. Impasta fino ad avere un composto compatto e morbido.
Aiutandoti con abbondante farina, stendilo con il mattarello allo spessore di mezzo centimetro.. Con un coppapasta o un bicchiere ritaglia dei dischi (il cui diametro può essere variabile dai 5 ai 10 cm).

Olio extra vergine d'oliva saporito, sale grosso: fai bollire una pentola capiente d'acqua; aggiungi sale grosso; cuoci gli gnocchi pochi alla volta e scolali mano a mano che salgono a galla. mettili su un vassoio e ungili con dell'olio, spennellando la superficie: questo impedirà che si attacchino tra loro.

500 g di ragù di carne (ma va benissimo anche salsa di pomodoro e basilico) 3-4 cucchiai di parmigiano reggiano: cospargi l fondo di una pirofila da forno con metà del ragù; disponi sopra gli gnocchi, anche sovrapponendoli parzialmente; ricopri con il restante sugo e spolverizza con il parmigiano. metti in forno a 180 °C fino a quando non avranno un aspetto gratinato in superficie.















































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giovedì 15 gennaio 2015

Coupelle dolci



Questa storia potrebbe intitolarsi “La coupelle ritrovata”. 
Anni fa ho fatto uno stage di formazione presso il ristorante “Café Veneto” a Roma. Ho avuto la fortuna di conoscere uno chef eccezionale, Massimo D’Innocenti. Ho imparato moltissimo eseguendo le ricette che lui proponeva nel menù e nessuno dei suoi piatti è stato dimenticato; li ricordo tutti, uno ad uno, e capisco quanta “scuola” e formazione professionale fosse racchiusa in essi. Purtroppo non sono stata così brava nel memorizzare i dosaggi di tutte le ricette, specie quelle di pasticceria.
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© Gourmandia

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