Ciambelle di Sant'Antonio























Dette anche "a zampa". Un’altra mitica ricetta di nonna  Amanda, sempre pronta ad insegnarmi  i piatti della tradizione. Ed io imparo ed eseguo,  per goderne e perché  si tramandino.
Questa è particolarmente buona, direi quasi “insidiosa”: il gusto di queste ciambelle salate e  la semplicità degli ingredienti fanno sì che non si riesca a smettere di mangiarne.  
 Si preparano a Monterotondo, nel Lazio,  per festeggiare Sant’Antonio Abate nel periodo di gennaio. Si chiamano “a zampa” perché la forma intrecciata
che viene tipicamente data alla ciambella ricorda la parte posteriore della zampa (lo zoccolo) dei  bovini, simbolo agreste. Oggi si trovano in vendita tutto l’anno, ma la tradizione vuole che nei giorni precedenti  la festa, gruppi di donne volontarie si cimentino nella lavorazione di svariati quintali di farina, per preparare le ciambelle da vendere durante la settimana  in cui si celebra il Santo.
Gli ingredienti sono pochi e facilmente reperibili: olio, vino, farina e anice. La preparazione è lunga, ma solo perché richiede un giorno di riposo ( o almeno 12 ore) tra l’impasto e la cottura.
Si mantengono per giorni, quindi preparatene tante e sfruttatele come merenda per i bambini.



Per  20 ciambelle circa (dipende dalle dimensioni date)  
       
200 gr. di olio, 200 gr. di vino bianco, 2 cucchiai di semi di anice, 500-600 gr. di farina, sale: mettete i semi in ammollo in un po’ d’acqua per mezz’ora. Impastate tutti gli ingredienti. La quantità di farina utilizzata non è esatta poiché può variare la consistenza dell’impasto. L’importante è che  sia morbido ma lavorabile con le mani infarinate. Formate dei rotolini o piccoli cilindri lunghi e di spessore di 1 cm circa, esattamente come quando si preparano gli gnocchi. Tagliate i rotolini in modo che abbiano una lunghezza di 20 cm e rigirate le estremità su loro stesse per intrecciarle come nell’immagine.
Lessate le ciambelle in abbondante acqua salata, una alla volta (altrimenti si attaccano tra loro).   Muovetele con delicatezza,  aiutandovi con una spatola larga, perché l’impasto è morbido e si rompe facilmente.
Lasciatele asciugare su carta forno per una notte.
Mettete le ciambelle in una teglia coperta con carta forno e cuocetele a 180°C per 45 minuti, fino a completa doratura. Se desiderate che l’interno della ciambella rimanga più morbido, cuocetele a 200 °C per un tempo inferiore. 


































 
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11 commenti

  1. Mi piacciono sempre le ricette storiche, se sono di famiglia poi non ne parliamo. Queste zampette saranno una delizia sembrano friabilissime. Le segno sul quaderno delle ricette :) bacio

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    1. In realtà assomigliano ai noti taralli, ma sono effettivamente più friabili e molto piú saporite. Poi gli ingredienti sono quelli delle ciambelline dolci al vino, a parte lo zucchero, ovviamente; eppure il risultato è così diverso. Un abbraccio.

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  2. Bellissime queste ciambelle! Se trovo i semi di anice le provo!

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    1. Dai! Si possono anche miscelare con quelli di finocchio: insieme sono un mix stupendo. Fammi sapere!

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  3. Meravigliose!!!! adoro queste ciambelle. Ne ho assaggiate alcuni esemplari, ma non ho mai pensato di farle. Ora che ci proponi una ricetta che è una garanzia..... perché no? Bravissima, come sempre.

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  4. E' solo un po' lunga. Ma gli ingredienti sono sempre a disposizione in casa e non c'è possibilità che la ricetta non riesca. Al massimo se ne può rompere qualcuna ma... poco male. Si mangia lo stesso, no?

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  5. Che belle queste ciambelle! "Approfitta" della tua nonna, fai tuoi i suoi sapori, io cerco disperatamente di ricreare alcuni sapori della mia nonna ma ahimè non ci riesco e spesso mi domando perché non ho raccolto in modo più sistematico le sue ricette e il suo sapere. Un abbraccio simo

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  6. Nonna Amanda è la nonna di mia figlia, quindi mia suocera. A dispetto di quello che si dice di cuocere e nuore, amo passare il mio tempo con lei, soprattutto a cucinare. È una miniera di informazioni, sa fare praticamente tutto, con l'aggiunta del buon senso e della praticità che a noi "cittadine" a volte difettano. Faccio tesoro quindi di ogni sua ricetta. Grazie e un abbraccio :-)))

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  7. Le ricette semplici, con pochi ingredienti, di solito sono le più difficili , ma tu ne cogli ogni sfumatura... è bello leggere l'origine, la storia! e, sinceramente, mi incuriosiscono , devono essere molto, molto buone queste ciambelle :)

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  8. Per quanto devono essere lessate in acqua?

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Commenti e consigli sono molto apprezzati!

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