Viva
la giornata nazionale della zuppa inglese! L’AIFB celebra questo dolce
attraverso il progetto del Calendario del cibo italiano: 366 tra prodotti,
piatti e ricette che raccontano la storia della gastronomia italiana. Mi unisco
a quanti vogliono celebrare insieme all’ambasciatrice di questa giornata, Rita Mezzini de La fucina culinaria e la sua zuppa inglese.
Il Calendario del cibo |
Qualche
indicazione tecnica
La
farina deve essere debole, cioè povera di glutine, per evitare che la massa
montata si secchi troppo velocemente.
Sostituendo
una parte della farina con della fecola si ottiene un impasto più fine e
delicato.
Lo
zucchero semolato deve avere cristalli fini, perché in tal modo si
scioglieranno velocemente nella fase di montaggio con le uova. Lo zucchero
invertito (glucosio) e il miele donano morbidezza al pan di Spagna (attenzione
però al miele perché altera la colorazione dell’impasto).
Per
una cottura ideale del pan di Spagna si possono utilizzare stampi circolari
senza fondo appoggiati su fogli di silpat.
L’uso
dell’amido di mais e di riso per le creme è dovuto al fatto che, a differenza
della farina di frumento, danno un composto più lucido e vellutato, oltre a
lasciare un minore retrogusto.
La
meringa italiana è preferibile a quella svizzera o francese perché più morbida
e quindi più adatta ad un dolce al cucchiaio cremoso e soffice come la zuppa
inglese. Dovrebbe essere utilizzata il prima possibile dopo averla preparata.
Per
fiammeggiare la meringa si usa lo strumento apposito, il cannello per
caramellizzare. In alternativa si può utilizzare il grill per una manciata di
secondi.
Per il Pan di Spagna
Dose
per due stampi di diametro 22-25 cm e altezza 4,5 cm
500 g di uova,
270 g di zucchero semolato fine, 40- 45 g di zucchero invertito (o miele), un
pizzico di sale fino, 5 g di buccia di limone grattata finemente: miscela gli ingredienti,
porta il composto a 45-50 °C (con pochi secondi di microonde oppure a bagno
maria) e poi inizia a montarlo.
200 g di tuorli,
370 g di farina 00 (W 160, cioè povera di glutine), 50 g di fecola di patate: quando l’impasto è semi
montato, aggiungi i tuorli uno alla volta e continua a montare fino ad avere un
composto molto gonfio e chiaro. Aggiungi manualmente e delicatamente la farina
e la fecola setacciate, aiutandoti con una spatola ma lavorandolo lo stretto
necessario.
Metti
immediatamente negli stampi e inforna a 170-180 °C in forno ventilato per circa
20-25 minuti.
Per la crema pasticcera
500 ml di latte,
125 ml di panna, ½ bacca di vaniglia, 2 g di scorza di limone, 60 g di zucchero: unisci tutti gli ingredienti
e porta a bollore.
150 g di tuorli,
65 g di zucchero semolato, 30 g di amido di mais, 20 g di amido di riso, un
pizzico di sale:
unisci tutti gli ingredienti creando una pastella ben amalgamata.
Quando
il composto con il latte raggiunge il bollore, uniscilo poco per volta alla
pastella e riporta tutto sul fuoco, girando costantemente con una frusta o una
leccarda, fino al raggiungimento della giusta consistenza. Versa la crema su
una teglia rivestita di carta da forno e coprila con della pellicola
trasparente.
Per la crema pasticcera al
cioccolato 70%
500 ml di latte,
½ bacca di vaniglia, 60 g di zucchero semolato:
unisci gli
ingredienti e portali a bollore
75 g di tuorli,
20 g di amido di riso:
amalgama i tuorli con l’amido, stempera il latte bollente in questa pastella e
riporta tutto sul fuoco fino a che la crema raggiunga la giusta consistenza
200 g di
copertura fondente al 70 % : riduci
in scaglie o piccoli pezzi il cioccolato e uniscilo alla crema bollente
facendolo sciogliere completamente.
Versa
la crema al cioccolato su una teglia rivestita di carta da forno e coprila con
pellicola trasparente.
Per la bagna al rum (grado
alcolico 10°)
380 ml di acqua,
220 g di zucchero semolato, 170 ml di rum (grado alcolico 40°): unisci l’acqua e lo zucchero e
portali a bollore, fai raffreddare lo sciroppo e poi aggiungi il rum.
Per la bagna all’Alkermes
(grado alcolico 5°)
380 ml di acqua,
220 g di zucchero semolato, 170 ml di Alkermes (grado alcolico 21°): unisci l’acqua e lo zucchero e
portali a bollore. Lascia raffreddare lo sciroppo e poi aggiungi il liquore.
Per la meringa italiana
400 g di zucchero
semolato, 120 g di acqua:
unisci i due ingredienti e metti sul
fuoco. Dovrai portare questo sciroppo gradualmente ad una temperatura di 121 °C
250 g di albumi,
100 g di zucchero semolato:
quando lo sciroppo di acqua e zucchero raggiunge la temperatura di 115 °C,
inizia a montare gli albumi con lo zucchero.
Appena
lo sciroppo arriva a 121 °C, versalo a filo lentamente sugli albumi e continua
a montare il composto fino a completo raffreddamento, o comunque fino a quando
vedrai che il volume della meringa smette di crescere (è sufficiente osservare
le pareti del contenitore).
Assemblaggio del dolce
Ricava
dai pan di Spagna dei dischi di 1 cm di spessore. Taglia ogni disco in strisce
di 4-5 cm di larghezza. Metti i ritagli e le strisce più corte al centro del
disco base da torta (o del piatto di portata), bagnali con lo sciroppo al rum e
ricopri con uno strato uniforme di crema al cioccolato, cercando di dare la
forma di una piccola semisfera. Ricopri questa parte centrale con strisce di
pan di spagna disposte parallelamente le une alle altre e bagnale alternando i
due sciroppi, in modo che la superficie risulti bicolore. Continua con uno
strato di crema pasticcera e vai avanti alternando gli strati, fino ad esaurimento
del pan di spagna e delle creme. Guarnisci la superficie con la frutta secca
mista a piacere e ricoprila con la meringa, aiutandoti con un sac-a-poche o con
una spatola. Fiammeggia con un cannello e mantieni in frigorifero.
Vi aspetto:
Ogni passaggio della tua ricetta è una lezione sulle tecniche della pasticceria ! Sono sempre utilissime...e poi tutto viene perfetto, degno,da un grandissimo ristorante ! Ringrazio sempre Aifb che ti ha messo sulla mia strada...grande Giovanna ! Sei tornata ? Tutto ok ? Ti chiamo ? Un abbraccio...
RispondiEliminaCiao Marina, grazie grazie grazie a te, a voi Aifb. Ci sentiamo quando vuoi. Anzi se ci prendiamo un caffè è più bello :-))) Magari con la zuppa inglese...
EliminaLa parte "tecnica" a questo blog è interessante utile come dice Marina qua sopra! Come te ho usato lo stampo da zuccotto e mi piace vedere nonostante ciò di come ognuna di noi contributore abbia messo del suo ... Buona giornata Flavia
RispondiEliminaGrazie Flavia! Io ho fatto "a mano", dando la forma semisferica. Un po' lunga la storia, ma mi sono divertita. Un bacio
EliminaTanta tecnica, in questo post, una tecnica che fa di questo dolce, una versione elegante e sofisticata e poi presentata in questo modo, mi fa veramente impazzire!!
RispondiEliminaBravissima
Mamma mia, sono lusingata. Non sono abituata ai complimenti. Ho avuto il privilegio di fare lezioni di pasticceria con Leonardo di Carlo tanti anni fa. Lui è un mostro di bravura. E quindi devo ringraziarlo. :-)))
EliminaMolto molto bella la tua versione ed estremamente utili le note tecniche con piccoli trucchi per ottenere un risultato praticamente perfetto. Una Zuppa inglese versione zuccotto che nulla toglie alla modo di servire tradizionale e che invece regala interessanti sorprese al taglio. Bravissima mia cara, ma non avevo dubbi.
RispondiEliminaUn bel bacione, Pat
Grazie Patrizia. Grazie di cuore. Un bacio grande
EliminaLa tua zuppa inglese è golosa da morire..con quella meringa.
RispondiEliminaIl tuo post interessantissimo per le informazioni tecniche.
Da pasticcera casalinga non posso che apprezzarlo.
Grazie per la collaborazione.
Rita
Ciao Rita, che bello che tu sia qui! La zuppa inglese è irresistibile, quindi mi ha attratta come una calamita. Un bacio
EliminaMolto interessante e istruttivo il tuo post e tanti complimenti per il bellissimo risultato ottenuto. Mi piace molto l'alternanza delle due bagne e l'aggiunta della meringa fiammeggiata. Quante idee emergono per questo delizioso dessert
RispondiEliminaLa meringa fiammeggiata si può dire sia un "classico" nell'ambito delle varianti. In voga tanto al nord quanto al sud. Io trovo che la meringa si sposi benissimo con il resto degli ingredienti. Grazie Cristina!
EliminaCara Giovanna, la tua zuppa inglese l'ho già mangiata con gli occhi. Se trovo un po' di tempo cercherò di farla per davvero!
RispondiEliminaEffettivamente è un lavoro lunghetto. Ma si può frazionare preparando prima Pan di Spagna, creme e bagna e poi assemblando tutto in un secondo momento. Grazie, Andrea. A presto!
RispondiElimina
RispondiEliminaThanks for sharing, this is a fantastic blog post
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