Proziaki o panini con Kefir alla piastra





L’ho sempre detto, non sono una fissata della pasta madre e non è scoppiata in me la “bake-mania”.  Continuo a pensare che fare un buon pane sia difficile e faticoso. Però… Però  è indiscutibile che dia una grande soddisfazione, più di ogni altro piatto che venga cucinato. Vedere il pane  crescere e formarsi, un po’ da sé, come per magia, è emozionante. Per non parlare del sapore. Anche il più semplice dei pani fatti in casa è di gran lunga più buono  di qualisiasi pane industriale (quei pani finti che si trovano al supermercato o in negozi chiamati “forno” ma che nulla hanno a che vedere con esso).
Quindi per quel che posso e che il tempo mi concede, anche io panifico. E questi semplicissimi panini li ho scoperti sulla bella rivista “ATavola” , in cui questo mese si parla di pane cotto senza forno. Il servizio è di A. De Bortoli ( blog acquavivascorre).




Ingredienti per 10 – 12 panini

200 gr. di farina integrale o ‘0’, 120 ml di Kefir, ½ cucchiaino di bicarbonato di sodio, sale (la punta di un cucchiaino), zucchero (la punta di un cucchiaino): mettete la farina sulla spianatoia o in un recipiente largo. Unite il bicarbonato al kefir e quest’ultimo alla farina. Amalgamate gli ingredienti e unite il sale e lo zucchero.  Stendete l’impasto con il mattarello ad uno spessore di mezzo centimetro e ricavate con il coppa pasta o con un bicchiere dei dischetti di 10 cm di diametro. Lasciate riposare per mezz’ora.
Scaldate una padella antiaderente e fate cuocere i dischetti di pane da entrambi i lati per pochi minuti, il tempo perché gonfino leggermente e prendano colore. 




Una bella spiegazione con video dei Proziaki è quella di Kuchnia Renaty; molto carino anche il blog di Jolanta Augustyn  con il laboratorio per insegnare i proziaki ai bambini.
Per quanto riguarda l'uso del  bicarbonato come lievito è esaustivo e molto interessante il sito di D. Bressanini 

 

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4 commenti

  1. Ricetta molto interessante e particolare, sicuramente da provare, grazie mille!
    Io invece faccio parte del gruppo "matti per i lievitati", ma più per sperimentazione che per pubblicazione sul blog, perché penso che per postare -e quindi padroneggiare e personalizzare- certi tipi di ricette ci voglia moltissima esperienza, e ti capisco quando parli del profumo del pane, per non parlare della soddisfazione che ti da un bel pane di semola che scrocchia sotto i denti e la mollica si scioglie, e ti capisco ancor di più quando parli delle tempistiche, perché per panificare ci vuole tempo, ma chetteloddicoaffà ;)

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    1. Ciao Monica, concordo con te. A volte anche io mi lancio in avventure di panificazione che durano giorni. E prima o poi farò un'esperienza seria di formazione sul pane perché come tu dici ci vuole una grande competenza. Però ne vale la pena, no?

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  2. Davvero deliziosi questi panini, Giovanna. E le immagini sono stupende.
    Io amo fare il pane e mi diverto tantissimo nello sbizzarrirmi a trovare sempre idee nuove. Non mi sono ancora però avvicinata al lievito madre che richiede attenzioni e cura che non so se sarei in grado, per questioni di tempo, di garantire.
    Un abbraccio, Giovanna. E' sempre un piacere venire a trovarti.
    MG

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  3. Ciao Maria grazia, il lievito madre l'ho soprannominato "croce e delizia". Per qualche anno l'ho lavorato con passione, poi ho dedicato il tempo ad altro. Però ti consiglio di provare a tenerlo per un po' di tempo. E' comunque un' esperienza interessante, anche come conoscenza delle nostre tradizioni. E ti emoziona veder lievitare quella pasta meravigliosa. Un abbraccio

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