La zuppa che propongo per l’MTC #55, vinto da
Annamaria Pellegrino de “La cucina di qb” è una quasi-bouillabaisse, ma il
colore che ho voluto nel piatto è giallo oro.
L’oro dello
zafferano, come vuole la tradizione di Marsiglia e come scritto nella
ricetta riportata da Escoffier nella sua più nota opera. L’oro dei pomodori gialli di Capaccio, quelli
lunghi, che nella mia versione sostituiscono il pomodoro rosso, perché hanno un
gusto leggermente più acidulo e al tempo stesso meno invadente, permettendo
così di rispettare appieno il pescato. Infine l’oro della salsa rouille, che tipicamente accompagna questa zuppa e che ho
rivisitato sostituendo alla mollica di pane la radice amara, per creare un
contrasto che alleggerisca e “sgrassi” questa variante di maionese.
Questo piatto è il mio omaggio alla Francia, a
Marsiglia, espressione di una delle molte interessanti declinazioni del nostro
Mediterraneo, un mare spesso conteso piuttosto che condiviso.
E un modo per ricordare un grande cuoco: Apollon Caillat
(1857-1942), il quale iniziò a lavorare all’età di 12 anni, si formò da
autodidatta e riuscì ad arrivare alla direzione di prestigiosi hotel francesi.
Lui che non aveva potuto studiare, collezionò una biblioteca di circa 5000
libri e si batté tutta la vita per i diritti dei lavoratori, soprattutto per il
riconoscimento del riposo settimanale, a quel tempo inesistente.Non ho riproposto, si intende, la sua ricetta, ma
ho cercato di rispettarne lo spirito e i fondamenti.
Scelta dei pesci: non ci sono crostacei, né frutti
di mare; spesso nelle zuppe di pesce si sente solo la loro voce, in virtù del
gusto così deciso che li contraddistingue. Perciò i protagonisti sono i pesci a
carne bianca. Il risultato è un piatto sapido e gustoso, ma delicato al tempo
stesso.
Fumetto di pesce: ci sono molti modi per
prepararlo; a prescindere dagli ingredienti usati, un trucco per estrarre da
essi il massimo del sapore è quello di frullarli una volta terminata la
bollitura fino a ridurli in una poltiglia e poi pressarli al massimo per farne
fuoriuscire tutti i liquidi e gli aromi.
Pain marette: da noi conosciuto come
“marsigliese”, è il pane che secondo Escoffier sarebbe adatto a questa zuppa,
da usare fresco e non tostato. Il che ha senso, poiché la bouillabaisse si
serve mantenendo separati il brodo e il pescato, aggiungendo la salsa rouille
sul pane e alternando la degustazione dei vari elementi. Inoltre, la zuppa in origine veniva preparata sovente dai pescatori una volta sbarcati a terra, di ritorno dalla
pesca, e condivisa con il resto della famiglia. Perciò potrebbe derivare da
tale usanza l’accompagnamento con questo tipo di pane.
Salsa rouille con radice amara: per coerenza con
la scelta del pescato, anche la salsa di accompagnamento aveva bisogno di
essere alleggerita, ma con un tocco di personalità; la radice amara ha una
consistenza pastosa, adatta alla cremosità della maionese, alla quale però dona
freschezza.
Dosi per 4-6 persone
Per
il fumetto di pesce
50
g di cipolla,25 g di funghi champignon, ½ bicchiere di vino bianco secco, le
lische e gli scarti del pesce sfilettato, bouquet garni (con 10 gambi di
prezzemolo + 1/2 foglia di alloro + 1 rametto di timo),2-3 cucchiai d’olio
extra vergine d’oliva, pepe in grani: in una pentola
capace fai rosolare qualche minuto la cipolla e i funghi, poi aggiungi gli
scarti del pesce (precedentemente spurgati in acqua corrente per eliminare ogni
residuo di sangue) e il bouquet garni, schiacciando i vari pezzi con un mestolo per permettere che rilascino al massimo gli aromi; dopo 5 minuti aggiungi 1 lt
e ½ di acqua e il pepe in grani e fai sobbollire per almeno 30 minuti. Filtra
il tutto usando uno chinois o un passino fine.
Per
la salsa rouille di radice amara
100
ml di olio di semi di girasole, 1 tuorlo, 50 g di radice amara cotta, 1
cucchiaino di aceto di vino, 1 cucchiaio di fumetto di pesce, ½ spicchio
d’aglio, 1 pezzetto di peperoncino piccante (facoltativo), sale, pepe:
metti tutti gli ingredienti nel bicchiere del frullatore a immersione ad
eccezione dell’olio; inizia a frullare e aggiungi l’olio a filo, continuando ad
emulsionare fino al raggiungimento della cremosità di una maionese. Mantieni in
frigorifero, ma usala a temperatura ambiente.
Per
la zuppa (il peso del pesce si riferisce al prodotto
pulito)
250
g di rana pescatrice, 250 g di scorfano, 150 g di triglia, 150 g di gallinella
di mare, 250 g di pomodori gialli di Capaccio, 25 g di porro, 2 cucchiai d’olio
extra vergine d’oliva delicato, 2 spicchi d’aglio, 1 cucchiaino di stimi di
zafferano, 5-6 semi di finocchio, 1 rametto di dragoncello, 1/2 noce di burro,
1 cucchiaino di amido di mais, sale, pepe, 1 cucchiaino di prezzemolo tritato
(facoltativo): trita la parte bianca del porro e
cuocila a fuoco dolce con l’olio, gli spicchi d’aglio, i semi di finocchio e il
dragoncello fino a quando sarà morbida; aggiungi i pomodori in pezzi e continua
a cuocere per dieci minuti circa, riducendoli in una salsa. Se necessario porta
avanti la cottura aggiungendo un poco di fumetto filtrato. Introduci i pezzi di
rana pescatrice e falli cuocere per 2 minuti da ogni lato; unisci i
filetti di scorfano e di gallinella privati della pelle e delle lische e cuoci
ancora per due minuti. Infine metti i più piccoli filetti di triglia e cuocili
il tempo necessario affinché risultino bianchi. In una pentola a parte porta a
bollore ½ litro di fumetto e legalo con l’amido di mais stemperato nel burro
morbido. Fai bollire qualche minuto fino ad avere una salsa addensata e versala sul pesce. Infine stempera lo zafferano in due cucchiai di questa salsa (o di fumetto) e uniscilo allla zuppa, facendolo amalgamare completamente.
Servi la zuppa accompagnata da fette di pane
insaporite dalla salsa di radice amara.
Il tema del mese di marzo per l'MTC #55: il brodetto dell'Adriadico |
Teniamoci in contatto su FB:
... questo mese la sfida MTC mi è piaciuta tantissimo... adoro la zuppa di pesce e la tua interpretazione è bellissima!!! Un bascione cara e buon we
RispondiEliminaGrazie Patti, un bacio :-)))
EliminaStupenda questa bouillabaisse tutta d'oro. molto raffinata. Chapeau chérie!
RispondiEliminaCon il pesce cerco di andare sul sicuro. Mi sembra sempre un terreno minato... Un bacio grande e grazie!
EliminaIo adoro i tuoi post perché le ricette sono precisissime, quasi da pasticceria, anche quando si tratta di una zuppa !Meravigliosa questa rivisitazione cosi raffinata ed elegante. Pensata e studiata. Nulla è casuale. Complimentoni Giovanna !
RispondiEliminaSarà l'effetto Escoffier: quando leggo i suoi scritti mi rendo conto che c'è così tanto da approfondire e studiare. E un po' mi esalta questa cosa. Un abbraccio :-)))
EliminaBel post e bella ricetta, interessante e magistralmente spiegata. Complimenti!
RispondiEliminaGrazie Claudio! :-)))
EliminaTantissima Francia e naturalmente la sua scuola di cucina, nella proposta che ci doni questo mese, e con questa tua interpretazione riesci a trasformare un povero brodetto in una sontuosa zuppa. Lo zafferano e la radice amara trasformata in golosa e discreta salsa, il pescato scelto: nulla è stato lasciato al caso. Grazie ancora per aver condiviso con noi la storia di Apollon Caillat. Anna Maria
RispondiElimina