In un certo senso, è la pizza che mi ha presa a morsi.
La sfida è stata ai massimi livelli, come la temperatura in cucina del resto. In qualche modo ne sono uscita. Da neofita dell’MTC ho la sensazione che con il passare dei mesi la difficoltà vada crescendo. Sono io che regredisco o cosa?
Il guanto di questo mese è stato lanciato dalla magica Antonietta de “La trappola golosa”, a cui va la mia totale ammirazione per le sue capacità e per la bravura con cui ci ha guidati nel mondo della pizza.
La sfida N° 58 dell'MTChallenge |
Ho preparato l’impasto numero 2, attenendomi per
filo e per segno alla ricetta e alla procedura data. Ero perplessa per la
ridotta dose di lievito (le mie ricette ne prevedono di più), ma anche curiosa
di vedere il risultato. Sono soddisfatta e posso dire di aver imparato molto
dalle informazioni date nei vari post dell’MTC e da tutte le partecipanti:
ognuna ha aggiunto un po’ di sapere e di esperienza. Grazie!
Un aspetto interessante, di cui non ero consapevole, è la stretta relazione tra
spessore dell’impasto steso e consistenza finale del prodotto cotto. Ho fatto due impasti e li ho cotti a spessori
e dimensioni diversi, con o senza condimenti. Nonostante le dosi, i tempi di
impasto e quelli di lievitazione siano i
medesimi, si ottengono pizze del tutto diverse a seconda di come viene
stesa la pasta, a quale spessore, se lasciata bianca come una focaccia o
condita con ingredienti prevalentemente grassi. Cambia la morbidezza, la
croccantezza, l’alveolatura. Insomma, una
sola variabile incide in modo considerevole.
Ripeto la ricetta anche se è identica a quella data da Antonietta.
450 g di farina 00 (W 280-300, proteine 12,5), 290 ml di acqua, 12 g di sale, 1 g di lievito di birra fresco: Sciogli il lievito in poca acqua e uniscilo alla farina, iniziando ad impastare; aggiungi poco per volta il sale e l’acqua, valutando se utilizzarla tutta a seconda della morbidezza dell’impasto. Trasferisci la pasta sul piano di lavoro e impasta per 10-15 minuti circa, fino ad avere una massa compatta, liscia e morbida alla pressione. Fai lievitare per 1 ora a temperatura ambiente in un luogo tiepido, poi in frigorifero per 10 ore circa. Riporta a temperatura ambiente e lascia lievitare ancora 2 ore. Accendi il forno alla temperatura di 280 °C in modalità statico. Stendi la pasta allargandola con le mani ad uno spessore di 1 cm e adagiala nella teglia precedentemente oliata. Fai lievitare ancora 1 ora.
Inforna la pizza per 15 minuti circa, o fino a quando avrà raggiunto un colore dorato sui bordi.
100
g di coppa bolognese, 150 g di pecorino allo zafferano e pepe nero, pepe nero
macinato fresco: estrai la pizza dal forno e
cospargila con fette sottili di pecorino, infornala di nuovo per 2 minuti, il
tempo necessario a far fondere il formaggio; estrai la teglia, cospargi con le
fette di coppa e abbondante pepe macinato. Servi immediatamente.
Già solo per il pecorino allo zafferano e pepe nero potrei svenire dalla bontà!
RispondiEliminaComplimenti per l'ottima riuscita della pizza!
Grazie Chiara! Effettivamente mi sono affidata a produttori di tutto rispetto. Anche la coppa era da svenire. Un abbraccio :-)))
RispondiEliminaCiao cara! Un condimento da svenire per una pizza dalla riuscita perfetta! Bravissima!
RispondiEliminaGrazie Tamara, la "perfezione" non è di questo blog. Ma la pizza era davvero buona. :-)))
RispondiEliminaGiovanna anche io ho sempre da imparare; il mondo della pizza lo vedo come un universo infinito!
RispondiEliminaOttimo lavoro con l'impasto e la farcitura davvero particolare con i suoi sapori decisi che la rendono particolarmente rustica
GrazieAntonietta. La tua sfida mi ha permesso di passare un mese a contatto con questo fantastico mondo. Non sono mancati studi e workshop. Un altro pezzo di formazione aggiunto. ��
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