Savarin. Chi era costui? Sicuramente una personalità
eclettica. Politico, magistrato, musicista, scrittore. Ebbe a che fare con la
cucina meno di quanto si possa credere, pur dovendo la sua fama alla Physiologie du goùt ou Meditations de
gastronomie trascendente. Il celebre manuale ci dice che egli comprese come
l’evoluzione della cucina e della società siano indissolubilmente legate. La
prima ci dice molto della seconda.
Omaggiamo Brillat Savarin con un dessert che prese il suo
nome, così come lo stampo cilindrico e forato al centro nel quale viene cotto.
Il dolce non fu opera sua, ma dei fratelli Julien, pasticcieri al tempo di
Napoleone III, i quali ebbero l’intuizione di abbinare la bagna al rum da lui
inventata (per condire le macedonie di frutta) ad un impasto simile a quello
dei babà. Nacque il savarin con sciroppo di rum e frutta accompagnato con
crema. Una delizia.
La ricetta è semplice. Solo un po’ lunga perché si tratta di
un impasto lievitato. Quindi devi considerare 1 ora di lievitazione circa e 25
minuti di cottura. Ma durante l’attesa hai tutto il tempo per preparare la
bagna al rum e la crema inglese di accompagnamento.
Dosi per uno stampo a savarin scanalato (diametro 20-25 cm;
altezza 10-15 cm)
Per il savarin
300 g di farina ‘0’, 4 uova, 150 g di burro fuso, 40 g di
zucchero semolato, 5 g di sale, 150 ml di latte, 20 g di lievito di birra:
metti la farina in una ciotola e unisci le uova; inizia ad impastare ( puoi
usare la planetaria con la foglia). Aggiungi il burro sciolto, lo zucchero e il
sale e impasta ancora. Sciogli il lievito nel latte e amalgama al composto.
Dovrai ottenere un impasto morbido e colloso. Imburra lo stampo a savarin e
riempilo (dovrebbe riempirsi per circa 1/3 dell’altezza). Lascia lievitare in un
luogo tiepido fino al completo riempimento dello stampo. Io spesso uso il forno
leggermente stiepidito in precedenza, in modo che funzioni da ‘camera di
lievitazione’, accelerando i tempi di attesa.
Per la bagna al rum
300g ml di acqua, 400 g di zucchero, 200ml di rum, mezza stecca di
vaniglia: in un pentolino fai sciogliere l’acqua e lo zucchero
portandoli a bollore insieme alla stecca di cannella. Togli dal fuoco, aggiungi
il rum e lascia raffreddare.
Per la crema inglese
500 ml di latte, 5 tuorli, 150 g di zucchero, mezza stecca di vaniglia:
porta a bollore il latte con metà dello zucchero e la vaniglia; sbatti i tuorli
con il resto dello zucchero. Quando il latte sta per bollire uniscine una parte
ai turoli e gira velocemente (questi serve a stemperarne la temperatura in modo
che l’uovo non si rapprenda), poi unisci tutto al resto del latte e tieni sul
fuoco a fiamma bassissima, fino a quando non si sarà leggermente addensato. La
crema è pronta quando il composto vela il cucchiaio senza colare. Fai attenzione
perché il passaggio da questo stato a quello di frittata è questione di
secondi. Togli dal fuoco, metti la crema in un recipiente freddo e immergilo in
acqua e ghiaccio per abbassarne subito la temperatura. Conserva in frigorifero
in un recipiente chiuso.
Composizione del
dolce
Bagna il dolce con lo sciroppo in modo che sia praticamente
inzuppato. Dopo un quarto d’ora rovescialo su una griglia e lascia scolare via
lo sciroppo in eccesso. Metti su un piatto di portata con la crema inglese al
centro. Guarnisci con della macedonia di frutta e ciuffi di panna montata.
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Giovanna, questo savarin è una leccornia da urlo.....senti un po': ma se vuoi metterti a dieta???? Dovrei trovare degli stampini ultra-mignon, tipo cioccolatini....che ne dici?? Bacioni
RispondiEliminaAh ah ah! Comunque questo dolce viene benissimo anche in mono porzione..... Ache a dieta ti tocca provarlo!!! Bacissimi
EliminaChe bello che è!!!!! Il savarin mi piace molto perchè come impasto è molto simile al nostro babà! Un bascione cara!
RispondiEliminaInfatti Patti, anche a me piace tanto per questo motivo. Viva il babà! Un bacio anche a te
EliminaComplimenti Giovanna per la descrizione precisissima e molto chiara della ricetta mi hai fatto venire voglia di provare questo dolche che, forse non ci crederai, ma davvero non l'ho mai preparato.
RispondiEliminaun bacione
Laura
Complimenti Giovanna per la descrizione precisissima e molto chiara della ricetta mi hai fatto venire voglia di provare questo dolche che, forse non ci crederai, ma davvero non l'ho mai preparato.
RispondiEliminaun bacione
Laura