Sono pronta anche io per la terra, dopo la
terrina. Ci sono invecchiata due giorni in cucina. Considerando l’età di
partenza non sono pochi, due lunghissimi giorni, a cui aggiungere l’acquisto
della teglia apribile, poi non utilizzata. Bene, tutto ciò significa una sola
cosa: che ho tempo libero da far invidia ad un sacco di gente. Tempo ben speso per L'Mtcallenge n°64 e per la proposta di Giuliana Fabris nel cui sito La Gallina Vintage trovate un "manuale" completo sulle terrine, per risolvere qualunque dubbio o incertezza abbiate in proposito. Certo poi solo l'esperienza produce i risultati che vedete nei suoi post. Altro che un paio di giorni....
Tornando a noi, ho copiato di sana pianta l’idea
della copertura della terrina a base di semicerchi alternati e saprete certo da
chi, un’icona che splende nel firmamento gastronomico, così come quel suo
piatto a cui mi riferisco e al quale il mio somiglia a malapena. Omaggio
dovuto.
Il resto della ricetta nasce dall’idea di partenza,
la terra. Quindi funghi, tuberi e radici. Pensate a quello strato di lettiera e
humus che spesso visualizziamo come incolore, scurissimo e tetro e che invece è
costellato di “oggetti” coloratissimi, in cui si alternano tutte le gradazioni
del giallo delle patate, degli arancio e viola delle carote e della patata
americana, fino al bianco quasi trasparente del daikon e delle rape, e ancora
il rosso e il verde-blu di altre varietà di tuberi e radici. Un’immagine
piuttosto “pop”, che potrebbe far pensare all’assunzione di altro genere di
funghi… Ma no, ho usato solo ingredienti ammessi per legge e non nocivi alla
salute.
L’abbinamento alle erbe da un lato e ai latticini
cremosi e freschi dall’altro è quasi d’obbligo. Forse scontato, ma funziona,
perché completa dal punto di vista aromatico e delle sostanze grasse una
terrina altrimenti troppo “povera”, senza stravolgerne il sapore.
La terra di crumble rappresenta il pane per questo
companatico, il legante tra vegetali e formaggi. La segale, rustica e forte, è
la farina adatta ad esso.
Informazioni
tecniche
-La cottura dei vegetali in sottovuoto o comunque
non a diretto contatto con l’acqua impedisce l’assorbimento di liquidi; anzi,
fa sì che ne rilascino in parte, permettendo alla terrina di non averne in
eccesso.
- La gelatina Gelly di Texturas è una gelatina
alimentare di origine bovina a 200 Bloom e si attiva una volta scaldata alla
temperatura di 90 °C circa. Come le altre gelatine, una volta solidificata,
inizia a sciogliersi se scaldato oltre i 40°C.
- La cottura dei vegetali deve risultare “al
dente” e non uniforme (per esempio, il tempo di cottura di carote e patate non
è lo stesso); questo non impedisce il taglio della terrina e apporta una
piacevole alternanza di consistenze rispetto al morbido dei funghi.
- I funghi, a parte alcune specie che possono
essere reperite in questo periodo, non sono di stagione. Ma se ne trovano di
ottimi congelati, ai quali è possibile aggiungere una piccola parte di secchi,
a patto che non superi il 5-10 %.
-Il crumble è un elemento interessante: si abbina
alla morbidezza della terrina, può essere tagliato (si può coppare senza
rompersi); e usato come base di appoggio su cui servirla oppure farcito con le
creme come fosse una tartina.
-Gli scarti: tutti i ritagli dei vegetali sono
stati tagliati in piccoli pezzi e saltati in padella con una brunoise di
cipolla rossa. Ottimo contorno per il giorno seguente. Anche un poco di crema
di mozzarella e basilico avanzata è finita a condire uno spaghetto. Ho aggiunto
due pomodori secchi. Non si spreca nulla.
Ingredienti
per 4-6 persone (terrina di dimensioni 17 x 10, h 6 cm)
Per
la terrina di funghi e “sottosuolo”
450 g di funghi misti, 150 g di daikon, 150 g di
patata gialla, 150 g di carota viola, 150 g di patata americana, 6 foglie di
verza, 1 spicchio d’aglio diviso a metà, 2 rametti di timo, 1 rametto di mirto,
2 rami di prezzemolo, 1 rametto di origano, 1 rametto di rosmarino, 3 cucchiai
d’olio, 5 g di polvere di gelatina Gelly Texturas:
Se i funghi sono freschi,
tagliali a coltello in piccoli pezzi di 2 cm di lato circa e saltali in padella
a fuoco vivo con aglio e olio fino a rosolarli da ogni lato; con i funghi
surgelati già tagliati in pezzi, mettili subito in padella rovente senza scongelarli
preventivamente e portali a cottura fino a completa evaporazione dell’acqua che
potranno emettere durante la cottura. Unisci la polvere di gelatina. Taglia a
coltello una metà dei funghi e frulla con un frullatore ad immersione la
seconda metà fino ad avere una crema, Unisci i due composti e lascia
raffreddare.
Taglia radici e tuberi in fette circolari di 1 mm di spessore,
chiudile separatamente in buste sottovuoto (o plastica adatta a cottura),
aggiungendo in ogni busta le erbe aromatiche e cuoci a bagnomaria a temperatura
di 120 °C per 20 minuti circa. Estrai i vegetali dalle buste, tagliali con un
coppapasta in modo da formare semicerchi di uguale diametro (circa 4 cm) e adagiali
su un vassoio ricoperti con carta da forno. Te ne serviranno 15-18 per ogni
vegetale (due strati in cottura + 1 strato di guarnizione, facoltativo).
Sbollenta le foglie di verza in acqua salata per 5
minuti (il tempo necessario ad ammorbidirle), freddale in acqua e ghiaccio e
asciugale con carta assorbente.
Ungi il contenitore in ceramica apposito con
dell’olio, rivestilo con le foglie di verza in modo che una parte di esse
fuoriesca dai lati del contenitore e inserisci all’interno metà del composto di
funghi; livella la superficie e ricopri con uno strato di radici e tuberi,
alternando i semicerchi. Fai un secondo strato di crema di funghi e concludi
con i vegetali. Ricopri la superficie con i lembi delle foglie di verza e chiudi
la terrina con il coperchio forato. Metti in forno a 170 °C a bagnomaria, fino
a raggiungere la temperatura di 75 °C al cuore.
Sforna, togli il coperchio e
lascia raffreddare con un peso adagiato sopra che permetta al composto di
compattarsi. Mantieni in frigorifero per
almeno 12 ore. Prima di servire la terrina taglia via le foglie di verza di
copertura e guarnisci con altri semicerchi di vegetali.
Per
la terra di pane (crumble)
150
g di pane di segale integrale ai semi di girasole (tipo morbido, nelle
confezioni in fette pretaglaite), 70 g di burro, 35 g di farina di semola di
grano duro rimacinata a pietra, 5 g di cacao amaro, sale qb:
Frulla il pane nel cutter, dando impulsi brevi e in sequenza, fino ad avere
briciole grossolane (più grandi di un comune pane grattato), aggiungi il burro
appena ammorbidito e amalgama con le mani o in planetaria; unisci le polveri e
il sale, compatta velocemente come nella lavorazione di una frolla e stendi tra
due fogli di carta da forno allo spessore di 3-4 mm. Lascia raffreddare in
congelatore per 20 minuti circa, preriscalda il forno statico a 170 °C e fai
cuocere il crumble così steso, su di una teglia rivestita con carta da forno
per 30 minuti circa (è pronto quando al tocco risulta rigido). Sforna e lascia
raffreddare. Sbriciolane una parte per creare la terra di guarnizione per il
piatto. Mantieni il resto come biscotto salato per accompagnare la terrina, la
spuma e la crema.
Spuma
alla paprika
250
ml di panna liquida, 70 g di formaggio robiola fresca, 1/2 cucchiaino da caffè
di paprika piccante, ½ cucchiaino da caffè di paprika dolce, pepi misti
macinati, 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva, sale qb:
unisci tutti gli ingredienti, tranne 100 ml di panna, nel bicchiere del
frullatore ad immersione ed emulsiona fino ad avere una crema liscia e
compatta; aggiungi poco per volta il resto della panna fino ad ottenere un
composto cremoso e fluido e del sale se necessario. Versa in un sifone per
spume, carica con due fiale di azoto e lascia in frigorifero fino a un’ora
prima di servire (la spuma deve essere a temperatura ambiente).
Crema
di fior di latte
300
g di fior di latte, 150 ml di panna liquida, 100 ml di olio extra vergine
d’oliva, 30 g di foglie di basilico fresco, sale qb:
sbollenta le foglie di basilico per 1 minuto in acqua salata, scolale e
freddale in acqua e ghiaccio, frullale per pochi secondi in un mixer o con un
frullatore ad immersione insieme all’olio. Lascia da parte per qualche ora.
Passa il composto al colino fine per estrarre tutto l’olio aromatizzato al
basilico. Frulla il fior di latte e la panna insieme all’olio, aggiusta di sale
e mantieni in frigorifero fino al momento di servire la terrina.
Gelatina
di copertura
100
g di acqua, 2-3 g di Gelly Texturas: portare l’acqua
alla temperatura di 70 °C, togliere dal fuoco, aggiungere la gelatina in
polvere miscelando fino a completo scioglimento, far raffreddare fino a 35 °C e
versare sulla terrina fino a coprirne la superficie superiore. Mantenere in
frigorifero fino ad un’ora prima di servire.
Nota: il famoso piatto a cui mi sono ispirata è la
Cocotte di verdure di Alain Ducasse, ça va sans dire.
Bella e molto particolare la tua terrina, mi è piaciuto molto il tuo studio sugli ingredienti da usare e sicuramente le verdure con la cottura sottovuoto sono più gustose. Omaggio bellissimo a un grande chef
RispondiEliminaComplimenti
Cosa non avrei darei per entrare nella sua cucina! Un mito.
EliminaAffascinante la spiegazione di tutto quello che hai usato, dagli ingredienti alle tecniche e splendida la foto finale, complimenti Giovanna
RispondiEliminaTamara mi fanno felice le tue parole. E poi invece mi rendo conto che ci sarebbe ancora tanto altro da spiegare.... Un bacio
EliminaComplimenti Monet ti fa un baffo! Bella anche tutta la tua spiegazione
RispondiEliminaVa be', ma che cosa meravigliosa!! Una delicatezza unica, alla vista e immagino anche al palato. Sono davvero ammirata.
RispondiEliminaGrazie Alice! La cosa che immaginavo buona ma che veramente mi ha soddisfatta è l'abbinamento con il crumble. È perfetto per questa terrina e per quei formaggi. E un pezzo tira l'altro.... 😍
EliminaI tuoi piatti parlano e raccontano di te un sacco di cose meravigliose.
RispondiEliminaBravissima ��
Prima o poi ti vango a trovare... Suona un po' come una minaccia ma quando vedo le tue ricette mu sembra che abbiamo molto in comune. Un bacio
Eliminamolto molto bella, questa terrina, sotto tutti i punti di vista. Sapore, abbinamenti, colore, tecnica e accompagnamenti. Complimenti sinceri!
RispondiEliminaDucasse eh? Ma siamo sicuri che la farebbe così perfetta e armonica come la tua?
Di sicuro inorridirebbe. Comunque facciamo finta di nulla e avanti.... Grazie!
EliminaHo letto il tuo post appena uscito, dal cellulare e ancora una volta mi chiedo perché tu non abbia ancora vinto l'MTC. Ti trovo oltre in tutti i sensi. La tua straordinaria tecnica è al servizio di una cucina "sentimentale" che trova sempre il modo di sviluppare forme originali e bellissime, raccontate con un'umiltà che lascia spiazzati. Potrai anche avere avuto l'ispirazione da un grande, ma la capacità di rielaborarla in maniera altrettanto geniale non è da tutti. E credo di aver già detto troppo. Ma Dio se mi piaceeeeee!
RispondiEliminaUn bacio grandissimo.
Allora non sono l'unica ad avere visioni allucinatorie! Lasciamo le vittorie ai veterani esperti. Comunque le tue parole mi fanno assaporare quanto sia bello scoprire e imparare e continuare a stupirsi anche per piccole creazioni in cucina. Un abbraccio!
Eliminano no... sei sempre li li... mesi che sei sul podio, e anni che lo sei nel mio personale. Fossi in te, inizierei a preoccuparmi :)
Eliminama ma ma ma ma ma ma CHE MERAVIGLIA.
RispondiEliminasembra un quadro.
che bella che è!!!
RispondiEliminacomplimenti veramente!
ciao
elisa
Grazie Elisa!!!
EliminaSicuramente buona, ma anche bellissima.E poi amo particolarmente la cottura sottovuoto. Brava!
RispondiEliminaChe dire....una meraviglia di colori. Sembra un quadro! complimenti
RispondiEliminaGrazie Antonella!
EliminaPer me e' difficile, commentare questa ricetta, perche', a distanza di giorni, mi emoziona ancora come la prima volta :) mi rendo conto che detta cosi puo' sembrare una affermazione ridicola, ma se non fossi fatta in questo modo, dopo tutti 'sti anni l'MTC mi sarebbe venuto a noia. Perche' senza questa capacita' di emozionarmi, sarebbe una routine logorante, ogni mese, centinaia di ricette, tutte sullo stesso tema.. ti immagini? E invece, ogni mese trovo qualcosa da cui non solo imparo, con la testa, ma che scalda il cuore. E mi da' tanta benzina sufficiente per andare avanti e avanti ancora. E, 10 volte su 10, la trovo in questo blog. Tu ci ringrazi ogni volta, Giovanna, con la generosita' che ti e' propria: ma chi ti deve ringraziare ogni volta sono io, e proprio per il motivo che ho appena scritto. Perche' sei il carburante delle mie emozioni. E ogni volta, di piu'.
RispondiEliminaAiuto! Non aggiungo altro.... 💚
EliminaSplendida. Hai fatto degli abbinamenti davvero speciali e adoro la tua terrina.
RispondiEliminaComplimenti
Grazie Lisa!!!
EliminaMi sono innamorata di questa terrina appena l'ho vista!
RispondiEliminaHa dei colori bellissimi ed abbinamenti unici!
Un tripudio di colori, sapori e consistenze. E una terrina che tocca le corde più profonde dell'anima, quelle a contatto con la terra.
RispondiEliminaCapolavoro
Ma anche per non dimenticare di stare con i piedi per terra. Ah ah ah!
EliminaChe colori e quanta classe. Ti sarai anche lasciata ispirare da Alain, ma il resto è tutto opera tua!
RispondiEliminacomplimenti !
Complimenti, da te c'è sempre ogni volta da imparare sia per le tecniche sia per l'utilizzo e l'accostamento degli ingredienti. Complimenti davvero.
RispondiEliminaAlla prissima ciao Erica
Bellissimi i colori, abbinamenti meravigliosi...che dire? Complimenti, davvero bravissima
RispondiElimina