Sartù tête-a-tête, perché le mie monoporzioni sono
bi-porzioni, cioè rigorosamente da mangiare in coppia. Ma poiché non si può
cucinare il sartù per 2 persone, prepariamoci alla tavolata di amici e che
siano solo coppie, di fatto e in divenire (non ci formalizziamo, eh!).
Grazie di cuore alla scelta di Mademoiselle
Marina, perché mi ha regalato una cena romantica con mio marito, visto che
il primo dei sartù preparati l’ho mangiato con lui, piatto al centro, due
forchette e due calici di ottimo vino. Marina, ti devo un favore. E complimenti
per la vittoria dell’MTChallenge n°65.
Per quanto riguarda la ricetta, sono stata ancora
più classica di quanto già non tenda ad essere in genere: carciofi - menta,
agnello - ragù, agnello – carciofi, demi glace.
Perciò c’è poco da dire, se non che ho amato
preparare la demi-glace secondo la ricetta di Auguste Escoffier tratta dal noto
“Guida alla grande cucina”; un lavoretto di un paio di giornate, ma chi mi
conosce sa che non cucino senza un poco di Francia in pentola, o almeno ci
provo. E più mi approccio alle basi della cucina francese e meno capisco gli
chef italiani che continuano a dire che dobbiamo liberarcene. O meglio, capisco
la politica che c’è dietro. Ma questa è un’altra storia.
La menta e la salsa di kefir sono l’unico tocco
fuori norma, però necessario per dare freschezza al piatto. E per questo ho
scelto di proposito la menta (non la mentuccia romana), che potrebbe sembrare
eccessiva, ma non lo è.
Il formaggio da abbinare al ripieno è il Monterno,
un semistagionato da latte di pecora, con un gusto piuttosto deciso, ma meno
invadente di un classico pecorino, che comunque ho inserito per insaporire il riso.
Ed ecco LE ricette; le ho numerate, rischiavo di
confondermi anche io che le ho fatta, non dico altro.
Sfida MtChallenge n°65
1)
Salsa demi glacé (per 300 g circa)
Per
il fondo bruno
800
g di ossa in pezzi (tutte le ossa del carrè usato per il ragù), 5 lt di acqua
100 g di guanciale con la cotenna, 1 costa di sedano, 2 carote, 1 cipolla, 1
mazzetto guarnito composto da gambi di prezzemolo, alloro, rosmarino, timo, 1
spicchio d’aglio con la buccia, 2 cucchiai di farina 0:
metti le ossa a tostare con la farina in una teglia in forno a 200 °C per 1 ora
circa; uniscile a tutti gli altri ingredienti in una pentola con l’acqua e fai
cuocere fino a riduzione del fondo a 2,5 litri circa, schiumando di
tanto in tanto le impurità in superficie. Passa il fondo al passino fine e mantieni da parte.
Per
la glassa
½
litro di fondo bruno: fai sobbollire il fondo a fuoco
dolcissimo, depurandolo e filtrandolo più volte, sino a quando abbia raggiunto
la consistenza di uno sciroppo che vela il cucchiaio. Mantieni da parte.
Per
il roux bruno
30
g di burro chiarificato + 50 g di farina 00):
fai sciogliere a fuoco dolce il burro, aggiungi la farina e amalgama i due
ingredienti, mantenendo sul fuoco il composto e girandolo continuamente con una
frusta fino a quando non abbia raggiunto un colore nocciola chiaro. Mantieni da
parte.
Per
la salsa spagnola
1
cucchiaio di olio evo, ½ cucchiaio di lardo, 1 carota, 1 cipolla ramata, un
mazzetto composto da alloro e timo, pepe nero in grani, 1 bacca di ginepro, 100
ml di vino bianco, 1 lt di fondo bruno, 250 ml di passato di pomodoro:
Porta a bollore 1 lt di fondo bruno preparato in
precedenza, aggiungi il roux e fai amalgamare aiutandoti con una frusta. In una
padella a parte fai sciogliere l’olio e lo strutto, unisci le verdure tagliate
in pezzi grossolani (mirepoix) e gli altri ingredienti, fai rosolare e unisci
tutto al fondo + roux in ebollizione; deglassa la padella con il vino, lascia
ridurre e unisci il liquido alla salsa. Fai sobbollire, schiumando e depurando
più volte per circa un’ora: devi eliminare molte volte la parte di pellicola
collosa che si forma sulla superficie della salsa. Filtra al passino fine,
schiacciando con forza tutte le verdure affinché rilascino i loro aromi.
Aggiungi mezzo litro di fondo e lascia sobbollire per un’altra ora.
Metti il pomodoro in forno e fallo cuocere per
1 ora circa, o fino a quando abbia assunto un colore lievemente brunito.
Riporta la salsa sul fuoco usando una pentola dal
fondo spesso, aggiungi la seconda metà di fondo rimasta, il pomodoro e fai
sobbollire a fuoco molto dolce e facendo attenzione a non far attaccare sul
fondo per 1 ora circa, depurando la salsa più volte. Passa nuovamente al
passino fine.
Demi-glace:
50 g di glassa di carne, 50 ml di Syrah*, 300 ml di salsa spagnola:
unisci alla salsa spagnola la glassa e il vino e lascia intiepidire dolcemente
sul fuoco al momento di servire in tavola il sartù.
*Un ottimo abbinamento è con lo Syrah Golan Height
Winery Yarden, un vino israeliano prodotto sulle alture del Golan, magnifica
scoperta.
2)
Salsa di kefir alla menta (per 300 g circa)
200
g di Kefir, 20 foglie di menta, 2 cucchiai di olio evo, qualche cubetto di
ghiaccio, 4 g di xantana, sale, pepe nero macinato fresco:
metti tutti gli ingredienti in un frullatore ad eccezione della xantana, frulla
accuratamente e filtra al passino fine; aggiungi la xantana e frulla di nuovo
fino ad avere la consistenza di una crema. Tieni da parte in frigorifero fino
al momento di servire il sartù.
3)
Crema di carciofi (per 600 g circa)
4
carciofi romaneschi, 200 ml di acqua, 200 ml di vino bianco aromatico secco,
200 ml di olio evo, 1 spicchio d’aglio, 1 mazzetto di prezzemolo qualche foglia
di menta, sale, pepe nero macinato fresco, 1 limone, qualche cubetto di
ghiaccio: prepara una ciotola con acqua fredda
e succo di limone per mantenere i carciofi mano a mano che li pulisci. Prepara i
carciofi togliendo 3 strati di foglie esterne e tagliando via 3 cm
dell’estremità scura delle foglie rimaste; con il coltello o con un apposito
scavino tondo libera la parte centrale dalle foglie più dure e dall’eventuale
peluria; taglia la parte finale del gambo e privalo della parte legnosa esterna.
Condisci la parte centrale interna di ogni carciofo con sale, pepe, prezzemolo
e menta sminuzzati a mano e un pezzetto di aglio. Posiziona i carciofi in una
casseruola con la testa rivolta verso il fondo, facendo in modo che siano stretti e a
contatto l’uno con l’altro (questo eviterà che galleggino una volta aggiunti i
liquidi). Aggiungi l’acqua, il vino e l’olio. Copri con carta forno bagnata e
chiudi con un coperchio. Lascia cuocere a fuoco dolce per 40 minuti circa, o
fino a quando siano molto morbidi.
Fai raffreddare, poi frulla i carciofi con un
frullatore ad immersione insieme a qualche cubetto di ghiaccio e aggiusta di
sale ed olio, se necessario. Tieni da parte per preparare le polpettine ed il
ripieno del sartù.
4)
Polpettine di carciofi romaneschi fritte (per 30 polpettine circa)
300
g di crema di carciofi, 4 fette di pane in cassetta integrale privato della
crosta esterna, 100 g di latte di avena, 50 g di pecorino romano grattato, 4-5
foglie di menta tritate finemente, 10 foglie di prezzemolo tritate finemente,
sale, pepe di grani misti macinato fresco, 4 cucchiai di farina di semola
rimacinata, 1 uovo grande, 2 cucchiai di pane grattato, 1 cucchiaio di semi di
canapa, 500 ml di olio di arachidi:
prepara
un impasto con la crema di carciofi, il pane ammollato nel latte e strizzato,
la menta e il prezzemolo, 2 cucchiai di farina e lascialo riposare per mezz’ora
in frigorifero. Prepara con questo impasto delle polpettine tonde del diametro di 2 cm circa,
passale nella farina rimasta, nell’uovo battuto e condito con un poco di sale e
nel pane grattato misto ai semi di canapa. Friggile nell’olio mantenendo la
temperature intorno ai 160 °C. Scolale su carta assorbente e mantieni da parte
per il ripieno e la presentazione del sartù.
5)
Ragù di agnello (per 1,2 kg circa)
700
g di passata di pomodoro, 550 g di carne di agnello + 150 g per il ripieno del
sartù, 100 g di salsiccia di maiale, 500 ml di brodo di carne (può essere
tenuto da parte durante la lavorazione del fondo bruno), 250 ml di latte
vaccino, 200 ml di vino rosso*, 1 costa di sedano, una carota media, 1 cipolla
ramata, 2 cucchiai di olio evo, sale, pepe nero macinato fresco: prepara
una dadolata piccola con cipolla, sedano e carota e in una pentola capiente falla soffriggere dolcemente nell’olio aggiungendo gli ortaggi nell’ordine indicato;
in una padella a parte fai rosolare la salsiccia sbriciolata e la carne di
agnello tagliata in una dadolata piccola, fino a doratura. Metti da parte 150 g
di carne (ti servirà per il ripieno del sartù e aggiungi il resto ai vegetali,
fai deglassare la padella con il vino e versalo insieme agli altri ingredienti.
Porta a bollore il pomodoro e aggiungilo al resto degli ingredienti; fai lo
stesso con il latte. Aggiusta di sale e pepe e porta avanti la cottura a fuoco
dolce per due ore, aggiungendo qualche mestolo di brodo bollente via via che
procede la cottura.
*Vedi per la salsa demi-glace
6) Sartù monoporzione (per 5 monoporzioni da 300 g, quindi per 10 persone)
500
g di riso Carnaroli, 1 lt di acqua, 500 g di ragù, 2 cucchiai di parmigiano, 2
cucchiai di pecorino romano, 250 g di formaggio Monterno, 300 g di crema di
carciofi, 150 g di carne di agnello, metà delle polpettine preparate: porta
a bollore l’acqua con metà del ragù, fai cuocere il riso per 12 minuti circa
(dovrà essere ancora crudo al cuore), elimina l'eventuale liquido in eccesso e
allargalo su un vassoio affinché freddi velocemente. Trasferisci il riso in una
ciotola e condiscilo con il parmigiano, il pecorino ed il restante ragù.
Imburra e passa nel pangrattato gli stampi da
forno. Rivestili con uno strato di riso, riempi la parte centrale con un poco
di carne insaporita con la crema di carciofi, le polpettine ed il Monterno
tagliato in una piccola dadolata. Ricopri con uno strato di riso fino ad
arrivare al bordo superiore dello stampo. Spolverizza con il pan grattato e
piccoli pezzetti di burro. Inforna per 40 minuti circa a 180 °C in forno
statico. Sforna, lascia intiepidire e capovolgi lo stampo, aiutandoti con un
coltello.
Servi in tavola accompagnato dalle polpettine
rimaste, da abbondante ragù e dalle salse demi-glace e di kefir.
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Io ringrazio il caso che ti ha messo sulla mia strada a prescindere da tutti i giochi e da qualsiasi ricetta...poi quando entri in cucina lo ringrazio ancora di più perché da ogni passaggio che tu proponi ci sono sempre almeno 4 cose da imparare. Una cosa invece che non si puo imparare ne' si puo copiare è la classe e il gusto accompagnati dalla misura perché la perfezione che ovviamente non esiste ma è solo un cammino, un percorso da compiere, può essere inseguita solo se ogni passo compiuto contribuisce all'incrementare dell'armonia. Questo sartu', cara mia, è quello che avrei voluto vedere in questo giro MTC...
RispondiEliminaEsagerando.... Ti mando un bacio grande grande, Marina!
RispondiEliminaQuoto Marina, che classe e che bravura!! Chapeau!!
RispondiElimina<3 <3 <3 Cuori di una volta....
EliminaOrca questo si che è un sartù!! Complimenti. Un bascione forte
RispondiEliminaIl sartù in sé non è una ricetta che mi faccia impazzire. Ma le salse con cui ci si può sbizzarrire per servirlo e le piccole polpette, beh, le adoro! Un grande bacio
Eliminauna splendida meraviglia!!
RispondiEliminaPerfezione fatta a sartù!
Complimenti
E questo e' il salto di qualita' che cercavo.
RispondiEliminaE che mi aspettavo di trovare qui.
La mia idea di sartu gourmand, perfezionata dalla tua cultura, dalla tua tecnica, dalla tua classe. Senza parole- se non strepitosa.
Complimenti Giovanna! Sei stata bravissima!
RispondiEliminaComplimenti per la vittoria! Meritatisssima!
RispondiEliminaComplimentiiiiiiii bravissima!
RispondiEliminaComplimenti, vittoria meritatissima!!! Ero stata folgorata dalla classe del tuo sartù ma non mi aveva sorpresa perché confermava la tua bravura che merita un MTC!!!! E ora tremiamo tutti :-D
RispondiEliminaTu non hai nulla da temere! Sono io che tremo.... 😊
EliminaBrava Giovanna bravaaaa che non è il jingle della pubblicità è proprio un tributo alla tua cucina, sempre un passo sopra tutti e non solo in questa sfida. Complimenti e ora tremo.
RispondiEliminaNon ti avevo letta. Ma adesso capisco. Complimenti sinceri!
RispondiEliminaChe meraviglia!!! Non l'avevo neanche visto!!! Una lezione di cucina di gran classe, davvero complimenti!!!
RispondiEliminaUn lavorone pazzesco: non sono riuscita a tenere il conto di tutte quelle ore impiegate per preparare la salsa. Anche solo per questo.... complimenti davvero!!
RispondiEliminaUn grande talento ...
RispondiEliminacomplimenti! Vittoria meritatissima!!
RispondiEliminaA dir la verità avevo saltato il tuo sartù, mi ero persa questa lezione imperdibile! Congratulazioni vivissime!!! Sono già curiosa di sapere cosa ci proporrai 😃
RispondiEliminacomplimenti veramente!!!!!
RispondiEliminabravisissima
elisa
Congratulazioni!!!!! Una ricetta da Oscar!!
RispondiEliminaHai un blog splendido e hai fatto un sartù grandioso! Vittoria meritatissimo!
RispondiEliminaSe avessi avuto per le mani quelle polpette di carciofi, insieme alla salsa, nel sartù non ci sarebbero arrivate di sicuro!!! Avrebbero trovato posto nel mio pancino!!! Bravissima e complimenti mi sono riletta due volte la ricetta ed è davvero perfetta!!
RispondiEliminaArrivo solo ora...ma non è mai tardi per imparare, e qui c'è roba full immersion ;-)
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