Sarò breve, come breve è la lista degli ingredienti di
questo dolce: uova, zucchero e farina. Che bello prendere in mano una
confezione di biscotti e trovare solo 3 parole, niente coloranti, conservanti,
lieviti, additivi, bla bla bla…
I savoiardi sardi o pistoccus (pistokeddos) fanno parte
delle preparazioni tradizionali tramandate da secoli di storia, e come svela il
nome, si sono diffusi in Sardegna in seguito alla dominazione dei Savoia. La
ricetta sarda è molto simile a quella del savoiardo classico; cambiano
decisamente le dimensioni. Il “pitocco” è più largo e lungo, è un biscottone.
Ma data la sua consistenza leggera, va giù così, come niente fosse, insieme ad
un buon caffè.
Dosi per una teglia da forno (circa 20 biscotti)
4 tuorli, 120 gr. di zucchero: montare insieme fino
ad avere un composto gonfio e spumoso, quasi bianco.
120 gr. di farina, (facoltativo: la scorza di 1 limone
grattata o un pizzico di vaniglina): incorporare al composto la farina
setacciata; va unita delicatamente, girando il composto dal basso verso l’alto
con una spatola, per non smontarlo.
4 albumi montati a neve fermissima: unire una
cucchiaiata per volta (come detto sopra, molto delicatamente).
Mettere l’impasto in un sac-a-poche con bocchetta
liscia media (ma va bene anche senza, l’importante è tagliare il sacchetto in
modo da avere un’apertura di 1 cm di diametro). Stenderlo su teglia ricoperta
con carta forno formando strisce lunghe 10-15 cm e larghe 3 cm circa. Poiché
dal momento in cui viene steso, l’impasto tende ad allargarsi ulteriormente e
ad appiattirsi, cercare di fare strisce strette ma “gonfie” in altezza
50 gr. di zucchero semolato, 50 gr. di zucchero a velo:
cospargere velocemente con zucchero e zucchero a velo uniti insieme la
superficie superiore dei biscotti; schizzare lo zucchero con qualche goccia d’
acqua che in cottura aiuta la formazione della caratteristica crosticina
glassata.
Mettere in forno preriscaldato a 170 °C per circa 20 minuti,
o finchè il biscotto sia solido e dorato. Lasciar raffreddare e poi
sfornare.
Beh da sarda ti faccio i miei complimenti, hai espresso a pieno la semplicità di questa ricetta!!!
RispondiEliminaDavvero bravissima!!!!
Grazie, Martina! Siccome te ne intendi, sono doppiamente felice! :-)))
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