I carciofini sott’olio fatti in casa mi fanno davvero
pensare alle donne di una volta. La ricetta mi è stata insegnata ovviamente da
Amanda, la depositaria dei sapori della tradizione. La quale, a sua volta, l’ha
imparata dalla nonna, con la quale trascorreva le giornate in cucina. Vado in
brodo di giuggiole quando posso cimentarmi in queste preparazioni, forse banali fino a 50 anni fa e oggi invece
cosa rara, tanto siamo abituati ad entrare in un supermercato e acquistare il
nostro bel barattolo di sott’olio o sott’aceto.
Aprile-maggio è il
periodo in cui possiamo trovare i piccoli carciofi adatti ad essere messi sotto
vetro. Sono andata a prenderli dall’agricoltore di Amanda, in quel di Tor San
Lorenzo, 40 Km a sud di Roma, inizio dell’Agro pontino, da cui arriva la
maggior parte dell’ortofrutta della capitale.
Il signore in questione, alla mia richiesta di
acquistare una cassetta bella piana di carciofini, mi ha guardata con l’aria
interrogativo-incredula. Ho spiegato che intendevo farli sott’olio. Al che lui ha guardato mio marito e gli ha
detto:”Lei è fortunato! Le donne di oggi non li fanno più questi lavori!!” .
Per 3 barattoli con capacità di 1 lt
6 kg di carciofini + una pentola d’acqua con 3 limoni
spremuti: pulire accuratamente i carciofini, togliendo molte foglie esterne, il
gambo, la punta e la parte centrale, in
modo che rimanga solo il cuore più tenero. Mano a mano che vengono puliti,
tenerli in acqua acidulata con 2-3 limoni spremuti.
2 litri di aceto bianco di vino (oppure 1 lt di acqua + 1 lt
di aceto)*: portare a bollore l’aceto in una pentola grande; quando bolle
immergere i carciofini e lasciar bollire per 4-6 minuti (il tempo dipende da
quanto vogliamo che il carciofo rimanga croccante o diventi più morbido).
Scolarli, stenderli su un vassoio grande o una spianatoia, coperti con un telo
o degli strofinacci pulitissimi. Lasciarli asciugare all’aperto per almeno due
giorni. Sono pronti per essere messi in barattolo quando non hanno più umidità
all’interno; per capirlo, basta strizzare un carciofino tra le dita e vedere se
ancora fuoriesce del liquido. In questo caso lasciarli asciugare ancora.
*Se i carciofini cuociono in aceto puro, manterranno in modo
più deciso quel sapore una volta messi sott’olio. E sicuramente ciò garantisce la loro perfetta conservazione.
Timo, aglio,grani di pepe nero, olio d’oliva buonissimo: inserire
i carciofini nei barattoli sterilizzati aggiungendo 3-4 rametti di timo,
qualche grano di pepe e uno spicchio d’aglio in ogni barattolo. Il condimento da aggiungere ai carciofini è a
discrezione di chi li prepara. Si possono conservare con alloro e peperoncino,
per chi ama un sapore più deciso. L’aglio può essere lasciato intero, come io
preferisco, o tritato. Dipende dal gusto personale. Ci si può sbizzarrire. Ricoprire con l’olio e pressare con energia la
sommità dei carciofini nel barattolo, così che tutta l’aria contenuta
fuoriesca. Ripetere questa operazione 2-3 volte. Chiudere ermeticamente
assicurandosi che i carciofi siano sempre coperti dall’olio.
A questo punto non resta che organizzare il pic-nic:
prosciutto, formaggio, pane buono e i caciofini sott’olio.
Grazie Amanda!
Anche mio marito si sente ripetere spesso quella frase; ma per me é talmente piacevole, naturale e rilassante destreggiarmi in cucina che quando la sento mi viene da sorridere.
RispondiEliminaComplimenti per questi carciofini, hanno un'aspetto di freschezza e croccantezza; e complimenti per il blog: nell'estetica e nella cura traspare tutta la tua passione!
Anche a me viene da ridere. Penso di essere una specie in via d'estinzione. Nonostante la cucina sia oggi onnipresente sui media, nelle cucine di casa poi scarseggia.
EliminaGrazie per le tue parole e buon "lavoro".