Il primo incontro-innamoramento con questi deliziosi dolci
al miele l’ho avuto circa una decina di anni fa; lavoravo in un ristorante la cui
proprietaria, una persona dolcissima e che ricordo con grande affetto, è di origini italo-algerine. Spesso
accompagnava al ristorante sua mamma, la quale moriva letteralmente dalla
voglia di cucinare con noi del personale di cucina. Conosceva perfettamente le ricette algerine e del Nord
Africa in generale e noi eravamo curiosi di imparale. Purtroppo le
regole della ristorazione sono chiare: nessun estraneo non dipendente nei
locali delle cucine. La signora allora preparava i suoi manicaretti e ce li
portava affinché li assaggiassimo. Non so quanti di quei dolci io abbia
mangiato nei due anni in cui ho lavorato in quel ristorante! Sicuramente mi
hanno dato una bella mano a tenermi su nelle lunghe e faticose ore di lavoro.
Anni dopo, durante un viaggio in Tunisia, ho ritrovato quei
dolci, che ormai fortunatamente si trovano anche a Roma, in tanti locali gestiti
da tunisini o marocchini, e ho potuto vedere con i miei occhi la loro
preparazione. Ovviamente non ho potuto evitare di comprare un bel libro con centinaia di
ricette del posto: “La Cuisine en Afrique du Nord” di Haydee Tamzali (1986, Michael
Tomkinson Ed.).
Ho tradotto la ricetta dal francese ed eccola qui per voi
Qualche consiglio:
I datteri in Italia si trovano solo a Natale (sic!); dovete provare nei negozi etnici o di "specialità" gastronomiche o di" ricercatezze" internazionali.
La semola in alcune ricette è sostituita dal cous cous, ma non mi sembra lo stesso. Usate una semola media, cioè quella per fare gli gnocchi di semolino, per intenderci.
Qualche consiglio:
I datteri in Italia si trovano solo a Natale (sic!); dovete provare nei negozi etnici o di "specialità" gastronomiche o di" ricercatezze" internazionali.
La semola in alcune ricette è sostituita dal cous cous, ma non mi sembra lo stesso. Usate una semola media, cioè quella per fare gli gnocchi di semolino, per intenderci.
Dosi per 10
persone
750 gr. di datteri, 1 tazza d’olio di semi (insapore), una presa di
cannella (la punta di un cucchiaino), una presa di pepe nero, 6 chiodi di
garofano, la scorza di un’arancia: snocciolare i datteri e tritarli con
gli altri ingredienti fino ad ottenere un patè facile da modellare con le dita.
In caso aggiungere un po’ d’olio.
1 ½ kg di semola media, 3 tazze di acqua, 1 tazza d’olio di semi
insapore, ½ tazza d’acqua calda con una
punta di cucchiaino di bicarbonato: mettere in una padella afuoco dolce
la semola e farla tostare appena senza prendere colore. Aggiungere le tazze
d’acqua, l’olio e l’acqua con il bicarbonato. Otteenri un impasto legato bene;
lavoralo con le mani e lasciralo riposare per 30 minuti.
Rotoli di pasta di semola da riempire con i datteri |
Preparazione
dei Makroud
Creare un rotolo lungo con la pasta di semola e fare un
solco nella parte centrale lungo tutta la sua lunghezza. Inserire in questo
solco la pasta di datteri. Arrotolarla il tutto in modo che i datteri siano
racchiusi nella parte centrale. Tagliare a losanghe di 2 dita circa di spessore.
I makroud tagliati a losanghe |
Sciroppo di miele
1 kg di miele, 4 cucchiai da minestra di acqua ai fiori d’arancio:
sciogliere il miele a bagnomaria o nel mocroonde insieme all’acqua d’arancio.
Friggere i makroud in olio bollente e inzupparli ancora caldi
nello sciroppo di miele.
Il libro a cui faccio riferimento per questa ricetta è:
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Particolarissimi, Giovanna. Le tue proposte sono sempre originali e stuzzicanti. Ed hanno un aspetto molto invitante!
RispondiEliminaUn abbraccio
Maria Grazia
Grazie! Sono un po' lontani come gusto dalla pasticceria a cui siamo abituati, però mi fanno pensare alle vacanze e alla Tunisia che adoro.
EliminaBaci
Ciao Giovanna, mi fa tanto piacere conoscerti, e mi ha fatto tanto piacere scoprire il tuo blog pieno di ricette meravigliose! Ho trovato molto interessante il tuo profilo e dal blog traspare una sensibilità ricca e profonda. Bello averti incrociata nel mare del web. Ti seguo, simo
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