Ho pubblicato un breve editoriale per il sito "ricette2.0" ( http://www.ricette20.it/) per descrivere il festival "Taste of Roma" che si è svolto all Auditorium di Roma dal 26 al 29 settembre. E' la versione italiana di un evento che ormai ha luogo da diversi anni in molte altre capitali del mondo. L'ho seguito con attenzione perché trovo sia un segnale incoraggiante la "democratizzazione" dell' alta cucina, che si avvicina ad un pubblico di grandi numeri e dialoga con esso.
Ecco qui:
Una portata stellata ….
..... alla portata di tutti
Non sono fuori di “taste” alla manifestazione “Taste of
Roma” che si è svolta nella capitale dal 26 al 29 settembre: i piatti dei migliori
chef stellati al prezzo di 5-6 euro l’uno. Lo scorso anno ha debuttato,
quest’anno ha bissato e a giudicare dai numeri c’è da aspettarsi un tris in
grande stile.
Brevemente di cosa si tratta (tutte le informazioni
possibili immaginabili sul sito www.tasteofroma.it/):
alcuni tra i migliori ristoranti di Roma propongono una
scelta di tre piatti tra i più rappresentativi dei rispettivi menù, sotto
l’occhio vigile degli chef pluristellati e delle loro brigate di cucina, che li
servono per la modica cifra di pochi euro.
Accanto a questo, fulcro del festival, un fitto elenco di
incontri, lezioni e dimostrazioni gastronomiche tenuti dagli stessi chef e dai
docenti della scuola di cucina “A tavola con lo chef”. Conosco piuttosto bene
la scuola; ho frequentato i loro corsi professionali che mi hanno permesso di
diventare una cuoca. Il livello di preparazione degli insegnanti è molto alto.
Quindi ci troviamo di fronte ad un organizzazione che offre
al grande pubblico un prodotto eccellente, in un modo accattivante, facilmente
fruibile e conviviale. Questo aspetto mi
ha intrigato e spinto a tornare anche quest’anno. E ho confermato le mie aspettative.
Ecco l’elenco degli chef e relativi ristoranti rappresentati:
Roy Caceres e il “Metamorfosi Restaurant"; Francesco Apreda e
l’”Imago all’ Hassler”, Acangelo Dandini e “L’Arcangelo”, Danilo Ciavattini e l’ “Enoteca la Torre a
Villa Letizia”, Andrea Fusco e il “Giuda Ballerino”, Cristina Bowerman e il
“Glass Hosteria”, Stefano Marzetti e il “Mirabelle Hotel Splendide Royal”, Giulio
Terrinoni e l’ “Acquolina Hostaria in Roma”, Angelo Troiani e “Il Convivio
Troiani”, Heinz Beck e “La Pergola-Hotel Rome Cavalieri”, Luca Collami e il
“Ristorante Baldin”, Daniele Usai e il “Ristorante Il Tino”, Filippo Saporito e
“La Leggenda dei Frati”, Giuseppe
Iannotti e il “Kresios”.
Tutti in fila per gli assaggi "stellati" |
I piatti preparati in ogni stand-con-cucina sono serviti
nell’arco di pochi minuti, anche durante l’orario di massima affluenza di
pubblico (io ho partecipato tra le 19 e le 23 di sabato sera); per ognuno di
essi è indicato se adatto a vegetariani, vegani e celiaci. Un altro aspetto
interessante.
Mi sono spostata su e giù tra le varie cucine, ho assaggiato
varie “creazioni”, i “Ravioli all’amatriciana e guanciale croccante” e il “Wrap
con piccione, caviale di frutti rossi e gastrique piccante” della Bowerman; il
“Tonno tonnato”, gli “Spaghetti cacio e pepe con gamberi bianchi marinati al
lime” di Beck, la “Parmigiana di pesce bandiera” di Terrinoni, la “Mousse alla
malvasia puntinata, fichi e croccante alle mandorle” di Usai.
Un mondo di sapori a volte nuovi, inediti e intriganti;
altre volte così strettamente ancorati alle tradizioni dei vari territori
regionali; puliti e lineari o complessi e sfaccettati. Sempre, comunque,
specchio di una profonda cultura, messa
a nostra disposizione: delle materie prime, degli ingredienti, della
storia alimentare da cui proveniamo, e, posso dire, delle esigenze verso cui ci
muoviamo.
Ho respirato un’aria di trasformazione nel mondo dell’alta
ristorazione. Ho scambiato risate con Heinz Beck, scattato una foto con
Cristina Bowerman, fotografato i piatti di Angelo Troiani, tutto in
un’atmosfera di divertimento e voglia di condivisione. Non più o non solo quel
mondo inavvicinabile e a volte un po’ snob a cui non mi sono mai abituata.
Sono piccoli segnali.
Così come la ritrovata e ormai consolidata attenzione alla cucina della
tradizione; o la voglia di conciliare
una cucina a due stelle Michelin con la sostenibilità ecoambientale dei
prodotti scelti e dei metodi di lavorazione.
Benvenuta nuova ristorazione!
Ciao, piacere di conoscerti, grazie per essere passata da me, ti seguo anch'io, ciao, a presto ...
RispondiEliminaCiao, grazie della visita....
RispondiEliminapartecipa quando vuoi alla mia iniziativa e se ti va aggiungiti ai miei lettori....
io ci sono tra i tuoi...
un bacio Katia
Buongiorno Giovanna,
RispondiEliminacomplimenti per il tuo blog.
Grazie per il commento che hai lasciato sul mio, riguardo all'articolo sul Comfort Food!
A presto e buon lavoro,
Paola.